Il fondatore di questa Casa Editrice: “Booksprint Edizioini“, ha la serietà del Dirigente e la Professionalità di un consunto “attore“ nel suo genere. Ha alle sue dipendenze (ma più che dipendenti), è un “team“ affiatato di collaboratori ed ognuno maestro nella propria arte e nello svolgimento del proprio lavoro. Il loro fare e la loro applicazione, sul libro da stampare, sono momenti magici, durante i quali, ognuno prepara il proprio “tassello“: chi lavora alla copertina - sempre un’opera d’arte -; chi alla revisione dello scritto in tutte le sue parti; chi alla stampa; chi nelle altri mansioni. Sono tutti tasselli che vengono poi messi assieme e esce fuori un lavoro finito, meraviglioso che incanta l’autore del libro, rigirato in tutte le sue parti, fatto volare in tutte le librerie. In fine c’è l’intervista, a domande, allo scrittore, durante la quale egli ha tutto lo spazio per poter esprimere i suoi pensieri in generale e in particolare sullo scritto nato dalla sua mente. Di tutti i partecipanti a questo meraviglioso lavoro, alla fine il più contento è sempre l’autore, che è stato portato per mano fino all’edizione completa del suo lavoro. Antonio Insardi.
"Antonio Insardi è nato a Colfelice (FR) in Ciociaria, il 20/09/1925 e vive ad Avezzano (AQ). Da anni si dedica alla poesia e alla narrativa, sue autentiche passioni. Presente con racconti, novelle e poesie, su varie antologie e riviste letterarie. Si è spesso distinto nei premi riportando lusinghieri successi. Hanno scritto di lui, tra gli altri, Fulvio Castellani, Leonello Farinacci, Nello Punzo, Luciano Nanni e Debora Benigni. È stato un “ragazzo di strada”, senza creare danni agli altri, ma solo a se stesso. Poi un grave incidente a un piede lo ha calmato e bloccato per alcuni anni. La sua giovinezza l’ha passata correndo sotto le bombe oppure inseguito dai tedeschi nei vari loro rastrellamenti. Messo due volte al muro e salvato dai partigiani sempre vigili e pronti a intervenire. Dopo la guerra ha studiato e lavorato. A sessant’anni lo hanno messo a “riposo”. E da quando sta in pensione legge e scrive, per recuperare quello che la mente può perdere ogni giorno. È anche un passatempo e un divertimento.