Quella di Michele Junior Fabio Schiavo è un’opera che impercettibilmente prende il lettore per mano e lo conduce nella narrazione, quasi incorporea, che si snoda nelle pagine ad ampio respiro per il senso d’infinito che vien fuori dallo smisurato spazio bianco di ogni pagina; una descrizione che si sbilancia, saltella tra il raccontato e il descritto. Perché accompagnato, il lettore non è passivo: egli segue un impercettibile filone, una soffice traccia di eventi, che portano, dopo un cammino di contraddizioni tra l’io profondo e l’io corporeo, alla scoperta di un Sé leggero che approda ad una consapevolezza non prima sperimentata. È quanto sgorga dalla penna o, meglio, dal cuore dell’autore che dà corpo alla Luce, all’Ombra, alle Tenebre, in un dialogo che, mentre si svolge, leleggi tutto
Quella di Michele Junior Fabio Schiavo è un’opera che impercettibilmente prende il lettore per mano e lo conduce nella narrazione, quasi incorporea, che si snoda nelle pagine ad ampio respiro per il senso d’infinito che vien fuori dallo smisurato spazio bianco di ogni pagina; una descrizione che si sbilancia, saltella tra il raccontato e il descritto. Perché accompagnato, il lettore non è passivo: egli segue un impercettibile filone, una soffice traccia di eventi, che portano, dopo un cammino di contraddizioni tra l’io profondo e l’io corporeo, alla scoperta di un Sé leggero che approda ad una consapevolezza non prima sperimentata. È quanto sgorga dalla penna o, meglio, dal cuore dell’autore che dà corpo alla Luce, all’Ombra, alle Tenebre, in un dialogo che, mentre si svolge, le descrive fino a farle vivere con tocchi indelebili, con sussulti di vita.
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