Consigliato ad un pubblico 16+
La mia storia è ambientata negli anni Cinquanta e ha due protagonisti: il primo è un nonno mafioso il quale, scontata la pena, trova il suo regno occupato da individui senza onore. Il secondo è il nipote Vito, un tredicenne sveglio, il quale non vede l’ora di conoscerlo. Scritto in prima persona, ho cercato di trasmettere la “Sicilianità” provando a descriverla con meticolosa attenzione, in alcuni contesti, situazioni e modi di essere che in questa terra nascono e muoiono alla vigilia di un istante. Pagina dopo pagina entrerò nelle usanze della gente comune, ma allo stesso tempo vi farò conoscere la personalità del “mafioso”, vi descriverò la cattiveria attraverso l’esaltazione dei gesti, vi mostrerò la paura e la debolezza, la furbizia e pure l’ignoranza, la religiosità, ma soprattutto il dialogo fatto di poche parole, ma ricche di significato. Ho sempre creduto che in ognuno di noi c’è una piccola cellula maligna da cui nessun essere umano è esente dal contagio, dallo sviluppo e dalle conseguenze! Nel bene e nel male, questa cellula se ne sta lì fingendosi morta o in letargo, ma in realtà, specie in alcuni soggetti portatori sani, è solo in attesa di una sola cosa: che qualcosa la faccia risorgere! E quando questo accade, non vi è alcun dubbio: “Sta nascendo un lupo!” “C’era una scritta no muro da cella: SU CI VUOLE TANTO TEMPU PI CAPIRI CA U CARCERI È IN BIANCO E NERO, È SULU PICCHI’ TUTTI CI SIAMO SCURDATI CA A LIBERTÀ È A CULURI….