Singolare, bizzarro, grottesco. Nessun aggettivo sembra adeguato per descrivere l’Ingiustizia. Una vicenda fantastica, che oscilla tra l’onirico e il surreale. Angoscia, rassegnazione e impotenza, sono i sentimenti prevalenti che trasudano da ogni pagina di questo breve ma intenso romanzo, intriso di elementi visionari e suggestioni kafkiane. Aldo è un giovane impiegato, vita normale, amici normali, abitudini normali, ma un giorno avviene l’imponderabile: viene incarcerato (o ricoverato, la differenza è sottile e irrisolta) a seguito di un banalissimo diverbio con un tutore dell’ordine. Da quel momento si trova immerso in una realtà ambigua e sfuggente che assomiglia più a un incubo che a un sogno. Cerca di sottrarsi al suo destino che sin dall’inizio appare segnato. La tragedia peròleggi tutto
Singolare, bizzarro, grottesco. Nessun aggettivo sembra adeguato per descrivere l’Ingiustizia. Una vicenda fantastica, che oscilla tra l’onirico e il surreale. Angoscia, rassegnazione e impotenza, sono i sentimenti prevalenti che trasudano da ogni pagina di questo breve ma intenso romanzo, intriso di elementi visionari e suggestioni kafkiane. Aldo è un giovane impiegato, vita normale, amici normali, abitudini normali, ma un giorno avviene l’imponderabile: viene incarcerato (o ricoverato, la differenza è sottile e irrisolta) a seguito di un banalissimo diverbio con un tutore dell’ordine. Da quel momento si trova immerso in una realtà ambigua e sfuggente che assomiglia più a un incubo che a un sogno. Cerca di sottrarsi al suo destino che sin dall’inizio appare segnato. La tragedia però incombe, ineluttabile.
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