La sindrome di Saffo o della clitoride greca

In una piccola e anonima città, per un anno circa, seguendo la vita di Ulisse Tramontana, un uomo di trent'anni che a causa della sua gentilezza, finisce in prigione, per uscirne ricco di esperienze ma amaramente disilluso, onesto ma anche no, sincero e bugiardo, leale finché gli va; la sua vera personalità, sembra essere nascosta nella più fredda delle cripte o forse trovandola, si potrebbe scoprire un buon tartufo da grattugiare sul risotto. Laureatosi in psicologia durante la detenzione, gli viene offerta, incredibilmente, la possibilità d'insegnare all'interno di un collegio che in realtà è un riformatorio femminile.
Con il suo carattere, apparentemente, indolente e cinico, nella sua veste di insegnante inutile, poiché  deve insegnare filosofia, riesce a coinvolgere e ammorbidire le giovani ospiti.
La storia è farcita con episodi che vorrebbero alleggerire e divertire, con trenta brevi storie delle allieve però tutto l'insieme, denuncia la banalità del vivere quotidiano.
Nella vita, è molto importante la fantasia, infatti scopriamo cos'è la sindrome di saffo, come si fa il massaggio della pioggia, il complesso del domatore.
Due fratelli, Ettore e Achille Borgia, vogliono attenuare un senso di colpa, ereditato assieme alle loro ricchezze e per questo, dirigendo l'uno il carcere, l'altro il collegio, grazie al potere economico e sociale, cercano di rimediare ai mali della società. Ulisse ama la solitudine ma viene attratto da nuove amicizie, due baristi, diversi amori possibili ed uno impossibile, forse il più intenso; finito l'anno scolastico, parte per le vacanze ed incontra un individuo, Tony Berlus, dal quale viene coinvolto in esperienze fuori dal comune;  Ulisse si sveglia in ospedale e dopo un ultimo incontro leggermente demenziale, se ne va a pranzo con gli amici.