Salvatore Calimà nasce a Firmo (Cosenza) il 16 Aprile del 1954 e risiede a Lungro. L’autore cresce e vive in campagna; gente umile ma dignitosa… Poveri a cui non è mancato nulla… Come tiene a chiarire con orgoglio. Calimà non può fare a meno di ricordare con profonda nostalgia il vigneto, l’oliveto, l’asinello, la capra e i capretti, venduti ognuno con grande dispiacere, a non dimenticare il maiale. Rammenta, poi, le perdute e preziose tradizioni di campagna, quali il pane fatto in casa e, soprattutto, le pizze bianche con, al centro, la pizzetta piccola… Un assaggio destinato al figlio più piccolo e, dunque a lui. “Avevamo tutto il necessario…” Confida emozionato l’autore: quattro figli, cresciuti onestamente, rispettosi del prossimo, ognuno con il proprio lavoro ha raggiunto unaleggi tutto
Salvatore Calimà nasce a Firmo (Cosenza) il 16 Aprile del 1954 e risiede a Lungro. L’autore cresce e vive in campagna; gente umile ma dignitosa… Poveri a cui non è mancato nulla… Come tiene a chiarire con orgoglio. Calimà non può fare a meno di ricordare con profonda nostalgia il vigneto, l’oliveto, l’asinello, la capra e i capretti, venduti ognuno con grande dispiacere, a non dimenticare il maiale. Rammenta, poi, le perdute e preziose tradizioni di campagna, quali il pane fatto in casa e, soprattutto, le pizze bianche con, al centro, la pizzetta piccola… Un assaggio destinato al figlio più piccolo e, dunque a lui. “Avevamo tutto il necessario…” Confida emozionato l’autore: quattro figli, cresciuti onestamente, rispettosi del prossimo, ognuno con il proprio lavoro ha raggiunto una rilevante posizione. Lui, poi, essendo l’ultimo, ha avuto la fortuna di essere coccolato da tutti.
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