Sono nato a Napoli il 1° marzo 1948 da una famiglia operaia e profondamente religiosa, penultimo di cinque figli, quattro maschi e una femmina. Quando mio padre morì all'età di 49 anni, per malattia professionale, le condizioni economiche della famiglia si aggravarono ulteriormente. Infanzia e adolescenza non furono facili, ma riuscendo a trovare conforto e rifugio nella lettura. Grazie a mio fratello maggiore, che mi aiutava economicamente, frequentai un corso biennale di elettromeccanico. Terminato il corso non riuscivo a trovare lavoro perché troppo giovane all’età di circa 20 anni fui arruolato per servizio militare di leva obbligatorio. Terminato il servizio militare, mi ripresentai alla ricerca di un lavoro a Napoli con la mia qualifica, ma mi risposero che ero troppo vecchio. Presileggi tutto
Sono nato a Napoli il 1° marzo 1948 da una famiglia operaia e profondamente religiosa, penultimo di cinque figli, quattro maschi e una femmina. Quando mio padre morì all'età di 49 anni, per malattia professionale, le condizioni economiche della famiglia si aggravarono ulteriormente. Infanzia e adolescenza non furono facili, ma riuscendo a trovare conforto e rifugio nella lettura. Grazie a mio fratello maggiore, che mi aiutava economicamente, frequentai un corso biennale di elettromeccanico. Terminato il corso non riuscivo a trovare lavoro perché troppo giovane all’età di circa 20 anni fui arruolato per servizio militare di leva obbligatorio. Terminato il servizio militare, mi ripresentai alla ricerca di un lavoro a Napoli con la mia qualifica, ma mi risposero che ero troppo vecchio. Presi valigia e coraggio e partii per la Svizzera, dalla Svizzera in Germania, dalla Germania alla Fiat di Torino, dalla Fiat di Torino alla Volkswagen. Dopo l’esperienza tedesca, sono ritornato in Italia ed esattamente a Milano e poi a Napoli. Nel 1980 vinsi un concorso al ministero dell’Interno, come impiegato civile, destinazione Rieti. Dopo cinque anni fui trasferito alla Questura di Napoli, fui assegnato al IV Distretto di Polizia di Secondigliano, poi fui trasferito presso il nuovissimo Commissariato di Scampia, e dopo alcuni anni ritornai di nuovo a Secondigliano. Fu un’esperienza segnante vedere pochi uomini e donne con pochi mezzi combattere la camorra, feroce e ben organizzata. A loro va tutta la mia stima. Durante questo periodo ho frequentato una comunità religiosa (Carismatici) per poi allontanarmene. Insieme a un gruppo di amici, demmo vita a un’associazione con lo scopo di attirare giovani al teatro in un quartiere ad alta incidenza delinquenziale.
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